La “filosofia del villaggio” è il contesto ideale che anima lo spirito de «L’Ancora»: essa è costituita da una rete di solidarietà fra le persone, dove ognuno fa quel che sa fare per rispondere ai bisogni del gruppo.

 

In Africa il villaggio è sinonimo di vita e di sicurezza: per raggiungerlo è necessario percorrere uno stretto corridoio delimitato da robuste siepi; le capanne sono disposte a cerchio, in maniera tale da creare un baluardo insuperabile dall’esterno; all’interno, oltre alle persone, vivono anche gli animali. Lì non ci sono istituzioni che supportino le persone in difficoltà. Non ci sono ricoveri per gli anziani né asili per i bambini né istituti per i diversamente abili, ma sono le persone che si prendono cura le une delle altre, in un mutuo aiuto.

Nella comunità la persona è dunque messa “al centro”, perché  

un dolore con-diviso è dimezzato, ma la felicità con-divisa è raddoppiata.
 

In quest’ottica, le persone più svantaggiate diventano allora una risorsa: ci offrono infatti l’occasione di diventare migliori, di realizzare una collettività umana più giusta e buona, sorretta dalla speranza, in cui sia palpabile un vero “bene-essere”.